Il 12 marzo 2022 inaugura una tradizione inedita, che da questo momento ricorrerà ogni anno: la prima Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Un’iniziativa parte di un programma più ampio di misure e normative istituite dal Ministero della Salute per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema delicato.
Uno studio pubblicato nel settembre 2020 su ResearchGate, dal titolo “Violence Against Healthcare Workers: A Worldwide Phenomenon With Serious Consequences”, ha accorpato ben 253 indagini sul tema, condotte su scala internazionale1.
Sono emersi dati rilevanti: Il 70% dei partecipanti agli studi ha affermato di essere stato vittima di violenza di un qualche tipo tipo sul posto di lavoro. Gli abusi verbali sono stati la forma di violenza non fisica più frequente (57,6%), seguiti da minacce (33,2%) e molestie sessuali (12,4%).
Le conseguenze di questi atti possono essere anche molto serie, da ferite gravi o quasi mortali a ripercussioni psicologiche, come insoddisfazione sul posto di lavoro, depressione e disturbo da stress post-traumatico2.
Un fenomeno a tal punto urgente che il Ministero della Salute lo classifica tra i primi “eventi sentinella” nel Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità. Ma un gran numero di professionisti del settore sanitario addirittura ignora che le aggressioni dovrebbero essere identificate come tali dalla propria Direzione aziendale3.
In occasione di questa giornata, Raffaella Fasson, Direttore Sanitario del CRV, è stata protagonista di un podcast, per riflettere su questo tema delicato.
Lo potete ascoltare qui sotto.
“Gli episodi di aggressione e di aggressività creano rabbia, disagio, rappresentano dei veri e propri traumi, più o meno grandi, più o meno significativi. Proviamo a riflettere sulle conseguenze, su ciò a cui stiamo andando incontro se non tentiamo di cambiare le cose”
Raffaella Fasson, Direttore Sanitario del CRV.