Un disturbo muscolo-scheletrico molto diffuso in Italia è la “cervicalgia”, cioè un dolore che colpisce il collo (quindi a livello cervicale), che può irradiarsi verso i muscoli delle spalle e, nei casi più severi, lungo le braccia.

È una condizione che, già prima della pandemia, colpiva molti lavoratori da ufficio – a soffrirne erano circa 15 milioni di italiani – ma che, negli ultimi anni, si è diffusa ulteriormente, anche grazie all’affermarsi dello smart working e alla riduzione dell’attività fisica.

Le cause della cervicalgia, infatti, sono diverse: può essere causata da stress meccanici oppure da traumi meno intensi ma prolungati nel tempo, come, appunto, una postura non corretta.

Infatti, una delle cause più comuni dell’aumento recente di casi di cervicalgie e tensioni nella zona della testa, collo e spalle è proprio il tempo eccessivo passato davanti a computer, smartphone e tablet, mantenendo una postura scorretta. Anche molti ragazzi, per l’utilizzo continuo di questi dispositivi, per esempio durante le lezioni a distanza, accusano disturbi al collo.

Durante lo smart working, spesso non si dispone di ambienti di lavoro adeguati dotati di sedie e scrivanie ergonomiche. La posizione scorretta più frequente che viene assunta spontaneamente davanti allo schermo di pc e tablet è quella di piegare il collo in avanti.

Restare in questa posizione per molto tempo, tutti i giorni, causa un irrigidimento dei muscoli delle spalle e del collo, fino ad arrivare al dolore e all’infiammazione delle strutture.

Anche ansia e stress possono incidere negativamente sulla tensione muscolare, causando rigidità e infiammazioni.

In questi casi, la fisioterapia specifica per collo e cervicale aiuta i pazienti a ritrovare la flessibilità e mobilità del tratto cervicale, rafforzando anche la muscolatura a sostegno della struttura. Il fisioterapista potrà intervenire con tecniche manuali, con una terapia fisica e strumentale e con l’esercizio terapeutico.

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