Il dottor Giovanni Antonio Dezio, medico specialista in pneumologia, fa parte del team di professionisti del CRV.
Gli abbiamo rivolto qualche domanda, per capire nello specifico, quando rivolgersi ad uno specialista delle vie respiratorie.
Buongiorno dott. Dezio, può spiegarci in cosa consiste una visita pneumologica e quando viene eseguita?
Dott. Dezio: La visita pneumologica viene svolta dal medico specialista in pneumologia, ovvero specializzato nello studio e nella cura delle malattie dell’apparato respiratorio.
È indicata per i disturbi a carico dei bronchi e dei polmoni, al fine di diagnosticare o escludere la presenza di malattie e si occupa della diagnosi, terapia e follow-up delle malattie respiratorie di adulti e bambini, dalle più comuni alle più complesse.
Tra queste, per esempio, la bronchite, il raffreddore, l’influenza, l’asma, la rinite, l’insufficienza respiratoria, la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), la sindrome delle apnee durante il sonno, la fibrosi polmonare, la tubercolosi e altre.
Come si svolge la visita pneumologica?
Dott. Dezio: La visita pneumologica inizia con l’anamnesi, fase durante la quale il medico specialista rivolge diverse domande al paziente per raccogliere il maggior numero di informazioni circa la sua storia clinica e il suo stile di vita (alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, tipo di lavoro svolto, assunzione di farmaci, altri casi in famiglia di problematiche respiratorie). In questa prima fase della visita, il medico prende anche visione degli eventuali esami medici già svolti dal paziente.
La seconda fase del consulto, è quella che concerne la visita in senso stretto.
A quali esami diagnostici si fa ricorso?
Dott. Dezio: In base alle rilevazioni effettuate nel corso della visita, lo specialista potrà porre una diagnosi e prescrivere la relativa terapia oppure, a seconda del sospetto diagnostico, potrà richiedere alcuni esami. Tra questi, per esempio, la spirometria, l’emogasanalisi, l’esame colturale dell’espettorato, radiografie del torace, la TAC del torace, la polisonnografia, prove allergiche, la saturazione dell’ossigeno, il test del cammino.
Quali sono i campanelli di allarme o le patologie per cui rivolgersi ad uno pneumologo?
Dott. Dezio: Si può ricorrere allo pneumologo per accertare la natura di sintomi come sensazione di oppressione al torace, difficoltà nella respirazione, affanno a riposo o sotto sforzo, tosse persistente, espettorazioni prolungate e/o con tracce di sangue, dolore toracico, apnee notturne.
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